2 Agosto 2022
La campagna bergamasca scompare sotto il cemento, a rischio sovranità alimentare e ricarica delle falde

“Non è bastato il campanello d’allarme dei 143 ettari di terreno divorati dal cemento in un solo anno in provincia di Bergamo, un dato che trovo inquietante, soprattutto alla luce dello sforzo che sta facendo la nostra agricoltura per riportare il nostro Paese ad essere autosufficiente dal punto di vista alimentare e i drammatici effetti della siccità che negli ultimi mesi si sono abbattuti sul nostro territorio, tanto da continuare a non valutare con la dovuta attenzione il modello di sviluppo che è opportuno perseguire insistendo invece con la realizzazione di opere dal forte impatto ambientale e dalla dubbia utilità, come l’autostrada Bergamo Treviglio”. Così il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio, commenta i risultati del recente rapporto Snpa 2022 dell’Ispra, che fotografano una situazione preoccupante sotto molti punti di vista.

A livello nazionale nello spazio di una generazione è scomparso più di 1 terreno agricolo su 4 (-28%) seguendo una programmazione del territorio dissennata a cui purtroppo non si è ancora posto rimedio mettendo  a rischio l’ambiente, la sicurezza dei cittadini e la sicurezza alimentare del Paese in un momento difficile.

“Non voglio rappresentare la situazione con il paragone dei campi di calcio – spiega Brivio – voglio invece parlare di cibo e di riserve idriche. Le aree perse in Italia dal 2012 a oggi avrebbero garantito la fornitura complessiva di 4 milioni e 150 mila quintali di prodotti agricoli e l’ assorbimento  di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua di pioggia che ora, scorrendo sulle superfici rese impermeabili da asfalto e cemento , non sono più disponibili per la ricarica delle falde e aggravano la pericolosità idraulica dei nostri territori segnati dal moltiplicarsi di eventi estremi dalla siccità ai violenti temporali. Facendo le dovute proporzioni appare chiaro che quello che sta accadendo nella nostra provincia  non deve farci stare tranquilli”.

Nello stesso periodo - precisa Coldiretti Bergamo - la totale assenza  della capacità di stoccaggio del carbonio delle aree cementificate a livello nazionale (oltre tre milioni di tonnellate) equivale, in termini di emissione di CO2, a quanto emetterebbero più di un milione di autovetture con una percorrenza media di 11.200 km l’anno tra il 2012 e il 2020: un totale di oltre 90 miliardi di chilometri percorsi, più di 2 milioni di volte il giro della terra.

“Ognuno vede le cose dal proprio punto di vista – conclude Brivio – ma ignorare il monito che si evince da questi dati vuol dire mettere una pesante incognita sul futuro. Se vogliamo  proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, dobbiamo difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile.  Occorre anche accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ancora ferma in Senato, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento imprescindibile per la protezione del suo territorio”.

Le Fattorie Didattiche in provincia di Bergamo

LE FATTORIE DIDATTICHE BERGAMASCHE

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