1 Luglio 2025
Coldiretti premia due storiche “famiglie del riso” da Paullo a Rosate, nel Milanese

Un premio a due famiglie di agricoltori che hanno fatto la storia della risicoltura sul territorio. E’ quello che la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza ha assegnato in occasione dell’assemblea interprovinciale che proprio al riso ha dedicato un focus di approfondimento.

A Liscate, presso l’agriturismo Cascina di Mezzo, il presidente della federazione Alessandro Rota e il direttore Umberto Bertolasi hanno consegnato le targhe ad Achille De Vecchi, figlio di Ettore, ideatore del Carnaroli, e alla famiglia Bielli, anch’essa impegnata da decenni nella coltura risicola e in sperimentazioni scientifiche sulle varietà più resistenti.

Il premio alla memoria di Ettore De Vecchi è stato assegnato proprio nell’ottantesimo anniversario di quando, nella cascina Castello di Paullo (MI), dopo numerosi studi alla ricerca del chicco perfetto per la preparazione del risotto, incrociando il Vialone con il Lencino l’agricoltore-scienziato ottenne una nuova varietà, destinata ad affermarsi nelle cucine di tutto il mondo. Successivamente, il figlio Achille De Vecchi prese a sua volta una decisione fondamentale per l’affermazione del Carnaroli: consegnò all’Ente Risi il materiale vegetale per proseguire nella selezione e conservazione della varietà. Un’eredità estremamente preziosa che Achille volle nel momento in cui stava per cambiare indirizzo all’azienda di famiglia, diventata zootecnica: l’allevamento di bufale ancora oggi operativo a Zelo Buon Persico (LO).

Nella targa consegnata da Rota e Bertolasi insieme alla vice sindaca del Comune di Milano, Anna Scavuzzo, si legge: “Riconoscimento in memoria di Ettore De Vecchi che 80 anni fa, nelle campagne del Milanese, creò il re dei risi, la varietà Carnaroli, ancora oggi riconosciuta come la migliore al mondo, dimostrando grande lungimiranza e una straordinaria vocazione all’innovazione in agricoltura”.

Il premio alla famiglia Bielli di Rosate è stato invece consegnato dai vertici della federazione interprovinciale Coldiretti con il presidente di Coldiretti Lombardia, Gianfranco Comincioli. Sulla targa il testo: “Riconoscimento alla Società Agricola Bielli Cesare, Serafino e Orietta, storica azienda del Milanese che attraverso le generazioni ha sempre saputo unire tradizione e innovazione nella coltivazione del riso, anche contribuendo alla ricerca scientifica per lo sviluppo di un settore strategico dell’economia territoriale”.

La storia della famiglia Bielli, nel Podere Trinchera di Rosate, di proprietà della Ca’ Granda di Milano, inizia nell’agosto del 1949, anno in cui i precedenti conduttori del medesimo fondo rinunciarono al contratto di locazione per le difficoltà di lavorazione del terreno. Conclusi gli studi commerciali, Cesare, il primo maschio di famiglia, si trovò così in giovanissima età, a gestire una cascina, supportato dal fratello minore Serafino.

Tra gli anni 50’ e 60’ l’azienda si caratterizzava per un indirizzo di tipo cerealicolo-zootecnico, convertitosi poi negli anni 70’ dalla produzione di latte al solo allevamento da carne. Gli anni 80’ furono segnati dall’abbandono definitivo dell’allevamento bovino e dalla conversione a monocoltura risicola.

La voglia di migliorarsi e la curiosità verso le novità del panorama risicolo, hanno portato i fratelli Bielli alla collaborazione con la facoltà di agraria dell’Università di Milano e con l’assessorato all’Agricoltura della Provincia. Questa intesa si è concretizzata nella realizzazione di campi varietali sperimentali, che hanno permesso di mettere a confronto le più note varietà di riso, al fine di ottenere conferme o smentite in merito alle fertilizzazioni, l’uso di prodotti fitosanitari e alla resistenza alle malattie. Sul finire degli anni 90’ si intensificano le sperimentazioni con l’Ente Nazionale Risi, focalizzandosi sul monitoraggio dei metalli pesanti nel terreno, in particolare sul Cadmio e sull’uso della calce.

A partire dagli anni 2000, Orietta, figlia di Cesare, ha portato avanti il progetto di famiglia, impegnandosi attivamente nella gestione dell’azienda, incentivando migliorie aziendali ed il passaggio all’agricoltura biologica.

Ancora oggi non si ferma l’attività creativa di Cesare, il forte attaccamento al lavoro di Serafino e la passione di Orietta nel portare avanti questa impresa agricola.

La premiazione della famiglia Bielli di Rosate, nel Milanese

Achille De Vecchi ritira il premio alla memoria del padre Ettore1

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