12 Ottobre 2019
Raccolte 1,1 milione di firme per dire “stop ai cibi anonimi”, importante il contributo dei bergamaschi

Coldiretti Bergamo esprime soddisfazione per il raggiungimento dello storico obiettivo della raccolta di 1,1 milione di firme di cittadini europei per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti con la petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) promossa dalla Coldiretti assieme ad altre organizzazioni europee.

“Nella nostra provincia, così come in tutto il resto del Paese, su questo fronte abbiamo avuto uno straordinario sostegno – spiega il direttore di Coldiretti Bergamo Gianfranco Drigo -; nei tanti momenti di sensibilizzazione che abbiamo organizzato con i nostri giovani imprenditori, le nostre donne imprenditrici e i nostri pensionati sono stati numerosi i cittadini, gli studenti, i rappresentanti delle istituzioni, della politica e del mondo della scuola che hanno firmato la petizione per chiedere alla Commissione di assicurare la trasparenza dell’informazione sui cibi in tutta l’Unione Europea dove rischiano di entrare in vigore nell’aprile 2020 norme fortemente ingannevoli per i consumatori. Questa straordinaria operazione si è tenuta in sette Paesi dell’Unione, ma l’85% delle firme è stato raccolto in Italia”.

L’annuncio del raggiungimento dell’importante risultato è stato reso noto in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio con la consegna da parte del presidente della Coldiretti Ettore Prandini e della delegata nazionale dei giovani agricoltori Veronica Barbati al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di un “maxi assegno” simbolo dello storico traguardo dall’iniziativa dei cittadini europei (Ice) autorizzata dalla stessa Commissione con la Decisione (UE) 2018/1304 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 244 del 28 settembre 2018 a firma del vice presidente Franz Timmermans. Un’iniziativa che gode del sostegno di numerose organizzazioni e sindacati di rappresentanza al fianco della Coldiretti e di Fondazione Campagna Amica: dalla Fnsea (il maggior sindacato agricolo francese) alla Ocu (la più grande associazione di consumatori spagnola), da Solidarnosc (storico e importante sindacato polacco) alla Upa (l’Unione dei piccoli agricoltori in Spagna), da Slow Food a Fondazione Univerde, a Gaia (associazione degli agricoltori greci) a Green protein (Ong svedese), alle quali se ne sono poi aggiunte molte altre.

“Desidero ringraziare tutte le persone che si sono mobilitate al nostro fianco e che con noi hanno dato vita a un vero e proprio fronte per la trasparenza – conclude Drigo -; oltre un milione di firme non può essere più ignorato da una Ue che ha avuto sinora un atteggiamento incerto e contradditorio, obbligando a indicare l’origine in etichetta per le uova ma non per gli ovoprodotti, per la carne fresca ma non per i salumi, per la frutta fresca ma non per i succhi e le marmellate, per il miele ma non per lo zucchero”.

Coldiretti Bergamo ricorda che a livello comunitario il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, mentre la Commissione Europea ha recentemente specificato che l’indicazione dell’origine è obbligatoria anche su funghi e tartufi spontanei.

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