Loris Capovilla, che rivolgendosi ai convegnisti ha sottolineato l’importanza e l’attualità del significato del “Ringraziamento”.
produttori di cibo, sia come cittadini consumatori.
si sia posto l’obiettivo di parlare di cibo in forma etica e responsabile, guardando anche l’imminenza di Expo 2015 che svilupperà un dibattito globale sul tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
Messaggi importanti sono stati lanciati nel suo saluto introduttivo dal Sindaco di Sotto il Monte Giovanni XXIII , Maria Grazia Dadda. “Vista la presenza di molti produttori agricoli – ha detto – che hanno cura e amano questa terra che gli è stata affidata, voglio precisare che lo spreco di cibo e la tutela dell’ambiente sono un fenomeno interdipendente. Da questa terra, tanto amata dal nostro Papa Giovanni XXII, tanto da definirla nido, luogo degli affetti, luogo da custodire, luogo da cui ha tratto i valori dell’umanità e della sua semplicità, siano per voi e per me un impegno importante: quello di salvaguardarla e da sfrutta per il bene di tutti”.
Un terzo della produzione mondiale – ha spiegato – non raggiunge i nostri stomaci. Questo significa che un miliardo e 600 milioni di tonnellate di alimenti viene gettata via, nonostante l’80 % si potrebbe ancora consumare. Il totale dello spreco alimentare nei paesi industrializzati equivale alla produzione alimentare dell’Africa Sub Sahariana”.
e la non garanzia di qualità di prodotti danno origine a forme di spreco magari meno percepibili, ma comunque molto esecrabili.
Questi gruppi – ha rilevato – sono un’opportunità non solo per risparmiare ma anche per diffondere un nuovo modello di educazione al cibo e alla produzione”.
Cauto di Brescia, che si occupa di promuovere buone pratiche per ridurre lo spreco e recuperare alimenti che altrimenti andrebbero distrutti, è stata illustrata dal suo responsabile, Luigi Moraschi, che ha puntualizzato come nella nostra civiltà avanzata ormai si sia purtroppo perso il senso dell’imperativo morale “perché nulla vada perduto” .
Dobbiamo avere a cuore un fatto – ha puntualizzato – , dove possiamo garantire un’economicità delle aziende agricole che presentano un modello sostenibile assicuriamo un’eredità importante non solo per il nostro benessere, ma anche per quello delle generazioni future”.