E’ un "forziere" che custodisce gelosamente antiche tradizioni e le tracce di una cultura che ha segnato il nostro territorio e la nostra storia, ma è anche un’attività che ha permesso di recuperare gioielli architettonici altrimenti destinati ad essere persi o dimenticati. L’agriturismo in molti casi ha avuto questa funzione, ristrutturando e strappando al declino strutture di pregio oppure dettagli preziosi che raccontano un passato importante. Lo sottolinea Coldiretti Bergamo che associa 100 aziende agrituristiche distribuite su tutto il territorio e conta nel comparto diverse di queste realtà affascinanti.
L’azienda Cascina Ombria, situata in un piccolo borgo di Caprino Bergamasco risalente al 1600, in origine era un rudere, ma poi grazie ai due giovani proprietari Alberto Vergani e Chiara Cazzaniga è stata completamente ristrutturata rispettandone l'aspetto originale. Ora nella sala da pranzo dell'agriturismo, ricavata da quella che un tempo era una stalla, si può ammirare un soffitto di mattoni a volte dell'epoca. Secondo alcune testimonianze popolari, pare che l’edificio fosse di proprietà di una antica famiglia nobiliare, probabilmente del Cavaliere Piazzoni, vicino alla famiglia Borromeo, che per la particolare posizione a ridosso del confine tra il Granducato di Milano e la Repubblica Veneta, ne fece un avamposto strategico.
"Durante i lavori di ristrutturazione – raccontano Alberto e Chiara - abbiamo riportato alla luce una chiave di volta scolpita nella pietra (tuttora visibile sul vecchio portone d'ingresso) rappresentante due capre che brucano un arbusto. Si tratta dello stemma araldico dei nobili proprietari. La stessa immagine è presente in alcuni vasi di origine micenea ed ha probabilmente un significato simbolico. Data la particolarità ed importanza storica del ritrovamento ne abbiamo fatto il logo dell'azienda dove non si poteva far altro che allevare capre."
Altrettanto significativo è il recupero svolto dall’agriturismo Casa Clelia di Sotto il Monte Giovanni XXIII. "La casa padronale – rivelano i titolari Ferruccio Masseretti e Anna Bulzicco con i figli Michele, Eleonora e Alessia - risale al 1600 e pare che un tempo fosse la residenza di caccia del famoso condottiero Bartolomeo Colleoni. Ancora oggi sul portale di ingresso posto a nord è possibile vederne lo stemma in pietra. L’intero complesso edilizio, che comprende anche fabbricati annessi a un convento dell’XI secolo, é tornato allo splendore di un tempo grazie al restauro conservativo che abbiamo realizzato e che ne valorizza la storia secolare. In una delle stanze che mettiamo a disposizione dei nostri ospiti, ad esempio, si può ammirare un graffito realizzato dai monaci che rappresenta una scena di vita pastorale".
Nella zona della bassa bergamasca l’agriturismo ha permesso il mantenimento delle tipiche cascine lombarde, edifici rurali con le stalle e le abitazioni contadine disposte a quadrilatero, con un’aia al centro. Un esempio di questa particolarità delle nostre campagne è l’azienda Capetone di Brignano Gera D’Adda. "Chi viene da noi – sottolinea una delle titolari Elena Facchinetti – ha la possibilità non solo di gustare i prodotti tipici della nostra tradizione ma anche di immergersi in nell’atmosfera di uno dei simboli secolari della nostra agricoltura. Ai nostri ospiti spieghiamo anche che l’edificio dove si trova l’agriturismo risale al 1400 ed è collegato alle proprietà della famiglia Visconti che a Brignano Gera d’Adda ha lasciato anche il famoso Castello dove si dice nacque Bernardino Visconti detto l’Innominato, uno dei protagonisti dei Promessi Sposi".
"Il recupero e la valorizzazione di edifici e di elementi di interesse turistico realizzati dall’attività agrituristica – sottolinea Coldiretti Bergamo - possono contribuire in modo strategico alla promozione del nostro territorio, un valore aggiunto da spendere anche in vista in Expo che richiamerà nella nostra terra numerosi visitatori da ogni parte del mondo e che nei nostri agriturismi potranno conoscere i nostri sapori, la nostra storia e la nostra cultura
20 Marzo 2015
Per Expo l’agriturismo bergamasco svela tutte le sue carte