29 Maggio 2014
Nitrati e spandimento dei reflui, nuovi spiragli per la zootecnia

Lo rileva il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio nel commentare l’esito della riunione che si è tenuta al Ministero dell’Agricoltura d’intesa con le regioni del bacino idrico del Po, congiuntamente con l’Amministrazione dell’Ambiente, durante la quale sono stati presentati i risultati di una ricerca condotta dall’ISPRA (’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che ha messo in evidenza come l’impatto dei nitrati di natura zootecnica interessi non più del 10% delle superfici e che quindi la contaminazione di nitrati non sia attribuibile alla zootecnia.
Si è fatta finalmente quell’operazione verità da tempo auspicata sulla vicenda nitrati e sulle lacune e falsificazioni nell’attribuzione alla zootecnia della responsabilità esclusiva di inquinamento delle acque
afferma Roberto Moncalvo, il presidente della Coldiretti.
spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardiala bontà della nostra tesi, ossia che l’agricoltura rappresenta solo una parte residuale del problema e che le vere cause vanno ricercate altrove, dall’industria agli scarichi civili”.
sottolinea Brivio –; ora che le nostre tesi sono state accolte, per il bene dei nostri allevatori ci attendiamo che venga mantenuto l’impegno di chiudere la partita entro il prossimo 30 giugno affinché si possa poi discutere la normativa in sede comunitaria”:

 

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