29 Novembre 2012
L’agricoltura bergamasca si confronta con la politica

L’agricoltura bergamasca ha le potenzialità per crescere nonché creare sviluppo e occupazione. Alcuni problemi però la stanno zavorrando e non le permettono di esprimere le proprie potenzialità. E’ stato questo il nodo cruciale al centro degli incontri che nei giorni scorsi il presidente e il direttore della Coldiretti bergamasca, Alberto Brivio e Gianfranco Drigo, hanno avuto con i segretari delle principali forze politiche provinciali: Angelo Capelli per il PDL, Gabriele Riva per il PD, Cristian Invernizzi per la Lega Nord e Nicola Gritti per l’UDC.
Tanti e importanti i temi su cui si è sviluppato il confronto, dalla direttiva nitrati alle emissioni in atmosfera, dal benessere animale al consumo indiscriminato del territorio, dall’iniquo prezzo del latte corrisposto ai produttori alla diffusione senza regole di impianti che bruciano cereali per la produzione di energia.

Questi problemi - hanno spiegato Brivio e Drigopesano sul futuro delle nostre imprese agricole e imbrigliano il settore. A rischio ci sono migliaia di posti di lavoro, la nostra capacità di produrre cibo, la qualità della vita e del nostro territorio. Abbiamo più volte spiegato quali sono le difficoltà con cui ci stiamo confrontando ma ora se vogliamo che le cose cambino e che l’agricoltura bergamasca abbia le carte in regola per ricoprire un ruolo di rilancio della nostra economia dobbiamo passare in fretta dalla fase della denuncia alla fase dei fatti”.

Il presidente e il direttore della Coldiretti durante i vari colloqui hanno chiesto ai rappresentanti dei partiti politici di farsi portavoce delle istanze del mondo agricolo bergamasco ai tavoli regionali e nazionali per costruire un’azione sinergica e risolutiva.
I vertici dell’organizzazione hanno stigmatizzato provvedimenti palesemente sbagliati, come quello che imputa all’agricoltura tutte le responsabilità dell’inquinamento da nitrati delle falde. “Oggihanno detto - vi sono evidenze scientifiche che dimostrano come l’inquinamento delle acque dipenda in grandissima parte da attività non-agricole e anche la Regione Lombardia lo ha riconosciuto. E’ quindi necessario modificare l’applicazione della direttiva per evitare di dimezzare la zootecnica della nostra provincia e della nostra regione”.

Altrettanto pressante è stata la richiesta di intervento per quanto riguarda  le emissioni in atmosfera. “E’ assurdo –  hanno evidenziato Brivio e Drigo - che le emissioni di ammoniaca e polveri sottili vengano messi in carico  alle aziende agricole zootecniche, è necessario rivedere i conteggi tenendo conto non solo dell’allevamento ma all’interno della stessa azienda anche della coltivazione dei terreni. Serve anche uno studio approfondito che tenga conto dell’impatto del traffico, del riscaldamento civile e della lavorazioni industriali”.

Per le imprese agricole ci sono problemi in vista anche per quanto riguarda il benessere animale. Entro il primo gennaio 2013, cioè tra pochi giorni, le aziende agricole dovranno adeguarsi a una serie di adempimenti  per ogni tipo di allevamento, con costi esorbitanti. La situazione è particolarmente critica per il settore avicolo e suinicolo, forziere economico, culturale e gastronomico dell’agroalimentare Made in Italy.

Nel corso dei vari incontri è stata affrontata anche la spinosa questione del prezzo del latte alle stalla. I 38 centesimi al litro corrisposti dall’industria agli allevatori non bastano più neppure per coprire le spese di produzione che negli ultimi tempi hanno subito una vera e propria impennata ed è quindi necessario un riequilibrio del valore aggiunto all’interno della filiera.

Ampia disponibilità a farsi carico delle richieste del mondo agricolo che la Coldiretti ha riassunto in documento è stata espressa da tutti i segretari dei partiti coinvolti nel confronto. Unanime è stato l’impegno a farsi portavoce ai livelli superiori per risolvere i problemi di un comparto ritenuto di grandissima valenza per il rilancio del paese e dei nostri territori.

In merito ai temi messi sul tavolohanno concluso Brivio e Drigosiamo pronti a fornire la massima consulenza e il massimo supporto, ma al tempo stesso misureremo l’operato di ognuno e il nostro sostegno andrà a chi dimostrerà concretamente di avere a cuore le sorti dell’agricoltura bergamasca”.

Le Fattorie Didattiche in provincia di Bergamo

LE FATTORIE DIDATTICHE BERGAMASCHE

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