Oggi c’è il sole, ma per domani è prevista ancora la pioggia. Peggiorerà così la situazione dei campi, già ridotti a una distesa di fango a causa delle continue precipitazioni. Il pantano li rende impraticabili e le semine sono già in ritardo di un mese.
“Rispetto al normale calendario - spiega Coldiretti Bergamo – i lavori in campagna procedono decisamente a rilento. In pianura non si riesce ad entrare negli appezzamenti con il trattore per fare i lavori primaverili. Se anche il tempo si dovesse sistemare ci vorranno giorni prima che il terreno asciughi e riesca a sostenere le macchine agricole. Gli agricoltori sono fermi con le concimazioni e le semine del mais”.
Il granoturco, uno dei prodotti principali dell’agricoltura bergamasca, si coltiva in provincia su oltre 25.000 ettari di terreno ed è fondamentale per l’alimentazione dei bovini. Le imprese agricole lo coltivano per ridurre i costi della razione alimentare, se il raccolto non dovesse essere buono, lo dovrebbero acquistare, sostenendo forti spese.
“Le precipitazioni quest’anno sono state molto abbondanti. Secondo i rilevamenti dell’Arpa – rileva Coldiretti Bergamo – solo nelle aree montane della Lombardia da dicembre a oggi sono caduti fra i 275 e i 483 centimetri di neve. Le precipitazioni nevose sono state copiose anche pianura. In base ai dati dell’Osservatorio Meteo di Brera a Milano il maltempo non ha dato tregua con 16 nevicate da dicembre a marzo contro le appena 6 dello stesso periodo a cavallo fra 2011 e 2012. L’ultima nevicata si è verificata ieri alternata a pioggia intensa”.
Il 2013 si annuncia molto piovoso visto che è tra gennaio e febbraio è caduto tra il 40 e il 50 per cento di pioggia e neve in più rispetto alla media.
“Quest’anno è un vero disastro – dice Elena Lazzarini, imprenditrice agricola di Fontanella, nella bassa Bergamasca – non riusciamo a fare nulla. Purtroppo le forti precipitazioni e le temperature instabili non consentono di procedere con le semine, soprattutto con quelle anticipate che sono un “arma” importante contro la diabrotica e le fumonisine, due “nemiche” particolarmente insidiose per il mais. Per ora ci sono ancora margini per evitare forti ripercussioni sul raccolto, ma le piogge devono cessare subito”.