13 Giugno 2012
I giovani riscoprono l’agricoltura

I giovani stanno riscoprendo il settore agricolo. E’ il dato emerso nel corso dell’assemblea della Coldiretti provinciale che si è tenuta questa mattina alla Casa del Giovane a Bergamo.

Il 95% dei titolari delle 158 nuove aziende avviate negli ultimi due anni ha meno di 40 anni,  il 30% proviene dal mondo agricolo, il 70%  da altri settori. Un altro aspetto interessante è cha la maggior parte dei titolari con meno di quarant’anni si trova nelle zone montane e collinari.

Parlando ai presidenti di sezione e ai dirigenti territoriali, il presidente Alberto Brivio ha analizzato il percorso compiuto dal progetto per la costruzione di una Filiera Agricola tutta Italiana messo in campo da Coldiretti e la sua declinazione sul territorio provinciale.

Questa iniziativaha dettosta creando i presupposti per ridare potere contrattuale alle imprese, andando alla radice della doppia sottrazione che la nostra agricoltura subisce: la sottrazione di identità e la sottrazione di valore. Inoltre non ha solo una valenza strategica per il comparto agricolo, perché in un momento di recessione come quello che stiamo vivendo genera valore aggiunto, di ricchezza, di occupazione. Anche se nella Bergamasca non abbiamo ancora nessuna Bottega di Campagna Amica (speriamo di raggiungere presto questo traguardo!) la nuova rete di vendita degli agricoltori si sta già rivelando un’opportunità per le nostre imprese, che aderendo al Consorzio nazionale hanno la possibilità di veicolare i loro prodotti nelle Botteghe già aperte in altre province e in altre regioni. Abbiamo mosso i primi passi ma non basta: dobbiamo alzare il livello del nostro agire nell’economico e avere il coraggio di fare il salto di qualità. Molte sfide si stanno profilando all’orizzonte e noi dobbiamo affrontarle in modo convinto con unità e coesione”.

Sottolineando come l’attuale crisi sia fra le più difficili dalla fine della guerra ad oggi, Brivio  ha detto che anche il mondo agricolo sta subendo gli effetti di questo difficile momento e che la Coldiretti è impegnata a guardare oltre le difficoltà e a mettere in campo tutte le proprie forze  affinché le imprese agricole possano diventare il motore della ripresa.

Oggiha affermatola nostra Organizzazione è concentrata anche sulla dimensione economica per aumentare il nostro peso nello scacchiere dell’agroalimentare. E’ ancora troppo radicata in noi la mentalità a non voler guardare oltre il cancello della nostra azienda, a non voler comprendere che si riuscirà a superare le difficoltà e ad avere futuro solo se supereremo la diffidenza a stare assieme. E non mi riferisco alla semplice unità sindacale che ogni tanto viene evocata come la soluzione di tutti i mali, intendo riferirmi alle cose reali, vere, ai progetti concreti, alla reale esigenza di strategie concrete, al condividere veramente le cose da fare superando il nostro individualismo ed il nostro campanilismo”.
Evidenziando che nei prossimi anni ci sarà la corsa all’acqua e al cibo, Brivio ha puntato il dito sul pericoloso fenomeno del consumo indiscriminato del suolo.
Dobbiamo riflettere sull’utilizzo che stiamo facendo del nostro territorio. – ha ammonito-; Brebemi, TAV e le opere ad esse collegate stanno sfregiando irrimediabilmente la nostra campagna mentre si profila all’orizzonte anche l’autostrada Bergamo - Treviglio.  Non siamo contrari per principio alle grandi infrastrutture, riteniamo però che si debba realizzare una programmazione armonica del suolo, possibilmente con un’ottica provinciale. Oggi invece sono 200 e passa i PGT redatti da altrettanti Comuni ad occuparsi di questa pianificazione. Progetti che, spesso, si riducono ad un coacervo di idee, più o meno condivisibili,  spesso slegate le une da quelle del municipio confinante”.
La Coldiretti di Bergamo è una realtà che rappresenta 3.315 aziende, di cui 507 sono società, 2.808 le ditte individuali. Dei titolari delle ditte individuali, 736 sono donne, 2.072 sono uomini.  I titolari d’azienda con meno di quarant’anni sono 396

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