Il taglio dell’accisa sul gasolio utilizzato per il riscaldamento in serra, contenuta nel decreto legge per il rilancio economico del Paese, dà un po’ di respiro a un settore particolarmente toccato dalla crisi. Lo sottolinea il presidente della Coldiretti bergamasca Alberto Brivio, evidenziando come il costo dell’energia sia ormai diventata una voce di bilancio tra le più onerose per le imprese.
“Abbiamo accolto con favore la notizia – spiega Brivio – perchè la situazione era ormai diventata molto difficile. In particolare il comparto floroviastico sta risentendo molto della crisi e questa decisione rappresenta una boccata di ossigeno per molti imprenditori che rischiavano la chiusura a causa del divario diventato insostenibile tra costi e ricavi. Certo rimane ancora molto da fare, ma è un primo passo. Questo provvedimento arriva dopo anni di promesse disattese e conferma l’orientamento di destinare le poche risorse disponibili a soggetti professionali che effettivamente lavorano e vivono di agricoltura, una linea che Coldiretti sostiene con fermezza”.
Le aziende del comparto aderenti a Coldiretti Bergamo sono complessivamente 187 e nel corso del 2012 hanno generato un fatturato di oltre 20 milioni di euro e contribuito in modo sensibile a creare occupazione dando lavoro a 180 dipendenti fissi e a 100 avventizi.
“L’esenzione dell’accisa è fondamentale per i floricoltori del nostro territorio – evidenzia il direttore della Coldiretti bergamasca Gianfranco Drigo - soprattutto dal punto di vista della competitività, visto che le aziende si devono confrontare sul mercato con partner comunitari per i quali il costo dell’energia è molto inferiore e spesso usufruiscono di agevolazioni, per non parlare della concorrenza dei paesi extracomunitari favoriti da un clima più caldo, che praticano dumping sociale e che spesso utilizzano pratiche di coltivazione bandite dall’Unione Europea ”.
La norma appena approvata prevede che l’accisa sul gasolio per il riscaldamento delle coltivazioni sotto serra, cui attualmente si applica la stessa accisa prevista per tutti i prodotti petroliferi destinati agli usi agricoli, pari al 22 per cento dell'accisa ordinaria, venga ridotta a 25 euro per mille litri, a condizione che i richiedenti siano serricoltori per i quali l’attività imprenditoriale agricola costituisce l’esclusivo o comunque il prevalente fattore produttivo, cioè coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale.
La disposizione, che decorrerà dal 1° agosto 2013 e fino al 31 dicembre 2015. Il livello di imposizione agevolato sarà applicato sul gasolio per la serricoltura a condizione che le imprese beneficiarie si obblighino a ridurne il consumo, dando così un fattivo contributo al raggiungimento di una maggiore tutela ambientale.