4 Maggio 2011
Direttiva nitrati: pressing di Coldiretti sulla Regione Lombardia

Se il problema della Direttiva nitrati non verrà affrontato e risolto nel modo corretto, la zootecnia della Pianura Padana non avrà futuro. Per questo il presidente della Coldiretti Sergio Marini ha scritto una lettera all’Assessore Regionale all’Agricoltura Giulio De Capitani e al Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni per sottolineare che “l’applicazione della direttiva europea sui nitrati determina numerosi adempimenti a carico delle imprese zootecniche, con evidente compromissione delle aspettative economiche e di reddito degli allevatori tenuti all’osservanza di una serie di vincoli che, oltre ad apparire eccessivi, risultano in larga parte insufficienti a dar soluzione ai problemi di inquinamento in ragione delle diverse e prevalenti cause di vulnerazione delle acque. In particolare, l’esperienza applicativa e i più avanzati studi ed approfondimenti imputano a fonti diverse dalla zootecnia il maggior impatto sull’inquinamento delle acque, tenuto conto del trattamento dei reflui urbani in conseguenza del deficit conosciuto dei servizi di fognatura e depurazione”.

La richiesta della prima Organizzazione degli agricoltori è chiara ed esplicita: “Si ritiene irrinunciabile subordinare l’eventuale prosecuzione della discussione della richiesta di deroga alla preventiva stipulazione di un ‘accordo di programma’, da parte delle Regioni interessate e dei Ministeri all’Ambiente, del territorio e del mare e delle Politiche agricole, alimentari e forestali, che sia comprensivo di misure adeguate, partendo dall’avvio di studi ed analisi dirette alla ricerca delle effettive e concorrenti fonti di inquinamento”.

Per Coldiretti “soltanto con una rinnovata delimitazione dei confini delle zone vulnerabili ottenuta tramite il ricorso a criteri che dimostrino l’abbattimento delle sostanze inquinanti in ragione della reale imputazione rispettivamente al carico agricolo e zootecnico, al trattamento delle acque reflue, agli scarichi industriali e all’inquinamento atmosferico, potrà essere fornita una risposta soddisfacente senza ‘svendere’ il nostro patrimonio zootecnico a compromessi poco lusinghieri”.

La forte presa di posizione del nostro presidente nazionalesottolinea il direttore di Coldiretti Bergamo Lorenzo Cusimano - è l’ulteriore conferma della determinazione con cui Coldiretti sta seguendo la ‘questione nitrati’. Non allenteremo il nostro pressing sulle istituzioni regionali, nazionali e comunitarie, finché non passerà una revisione della direttiva europea che tenga conto della peculiarità dell’Italia, ed in particolare della Pianura Padana”. 

Questa problematica è una  vera e propria Spada di Damocle che mette a rischio  centinaia di stalle bergamasche e lombarde, aprendo di fatto una vera e propria vertenza zootecnia. Secondo la Coldiretti la Direttiva nitrati, essendo vecchia di oltre 20 anni, va riscritta e per questo dal 2008 chiede alla Regione e ai ministeri di rivederla in modo totale alla luce della reale situazione sulle fonti di inquinamento, che non sono solo agricole.

I nostri allevamentievidenzia il presidente di Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombiproducono eccellenze, uniche, indissolubilmente legate al nostro territorio e alla nostra agricoltura, come i formaggi, i salumi e le carni di qualità, che costituiscono non solo produzioni di filiera importanti per il futuro del settore zootecnico ma rappresentano un patrimonio fondamentale del nostro Made in Italy.  Proprio per questo rivolgo un fermo invito agli assessori Marcello Raimondi e Daniele Belotti, nonché a tutti i consiglieri regionali bergamaschi, affinché si attivino per difendere quelle produzioni che rappresentano un vanto e una risorsa per la nostra agricoltura e il nostro territorio".

Le Fattorie Didattiche in provincia di Bergamo

LE FATTORIE DIDATTICHE BERGAMASCHE

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