4 Giugno 2020
Coronavirus, il vino bergamasco ambasciatore della solidarietà del mondo

Prima che la tempesta del coronavirus si abbattesse sulla Bergamasca, un vino tipico di questa terra, una  produzione molto piccola ma di grande qualità, stava avendo molto successo oltre i confini nazionali, conquistando numerosi palati. Il moscato di Scanzo prodotto dall’azienda Biava di Scanzorosciate infatti era presente stabilmente nella più importante enoteca di New York Astor Wine & Spirits, era sbarcato in Cina e stava consolidando la sua presenza in Giappone. Proprio da quest’ultima nazione, grazie alla collaborazione e all’amicizia che Manuele Biava ha instaurato con gli estimatori del suo vino, sono  arrivati via social molti messaggi di incoraggiamento per il nostro Paese e in particolare per Bergamo, diventata tristemente famosa per gli effetti devastanti del Covid-19.

“Ora che la situazione è relativamente più tranquilla – spiega Manuele Biava – voglio non solo ringraziare tutte le persone lontane che, colpite da quanto stava accadendo nella nostra terra mi hanno mandato messaggi di affetto e di incoraggiamento, ma anche condividere questo sentimento di vicinanza che comunque riguarda tutti gli italiani e i bergamaschi in particolare”.

La magia del vino è anche questa – evidenzia Coldiretti Bergamo -; riesce a portare con sé ricordi, emozioni e storie capaci di creare legami che vanno oltre la distanza e la diversità culturale, non è una solo una leva importante per la nostra economia ma anche per il nostro essere cittadini di uno dei paesi più belli e desiderati al mondo.

“Mi ha particolarmente emozionato  il sentimento di amicizia che mi è stato trasmesso dal Giappone - prosegue Biava - dove tante persone che ho conosciuto grazie al mio vino,  hanno voluto esserci vicini con messaggi e fotografie simboliche che rendevano omaggio all’Italia e a Bergamo. Dal Paese del Sol Levante sono arrivate immagini di magliette con la scritta “Rinascerò, Rinascerai”, il titolo della canzone che Roby Facchinetti ha voluto realizzare per sostenere Bergamo, accompagnate dall’impegno a promuovere il progetto dell’artista bergamasco per raccogliere più fondi e farci arrivare un aiuto concreto,  grembiuli con scritto “andrà tutto bene” e dettagli tricolori sparsi un po’ ovunque, con hashtag che ci spronavano a resistere”.

Dal vino oltre al messaggio di solidarietà arriva anche un messaggio di speranza: “Quest’anno resterà certamente nella storia come un anno drammatico – sottolinea Manuele Biava - ma sono certo che nel 2027 quando assaggeremo un altro vino rappresentativo della mia cantina, l’Exenthia 2020 (si chiamerà così anche se la vendemmia è quella del 2019), quanto abbiamo passato sarà solo un brutto ricordo e questo nettare con i suoi otto mesi di appassimento, sgranato completamente a mano e i sette anni di cantina, sarà il miglior Exenthia di sempre”.

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LE FATTORIE DIDATTICHE BERGAMASCHE

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