I vertici di Coldiretti Bergamo questa mattina hanno incontrato Antonio Sala, presidente di Autostrade Bergamasche, per un confronto sulla realizzazione dell’autostrada Bergamo-Treviglio. L’iniziativa, promossa in collaborazione con il Consigliere Regionale Giovanni Malanchini, è stata utile per fare il punto sulla situazione di un’opera che avrà un grande impatto sul territorio provinciale.

Il presidente e il direttore di Coldiretti Bergamo, Gabriele Borella e Carlo Loffreda, unitamente al consigliere Alberto Brivio, hanno ribadito la posizione di contrarietà che la Federazione sta portando avanti da sempre.

“Comprendiamo la necessità di migliorare le infrastrutture dei trasporti – ha evidenziato Borella -, per noi però è importante che le opere pubbliche siano davvero un’opportunità e non solo una ferita che danneggia il nostro sistema agricolo. Ribadiamo che noi siamo disponibili a sederci ai tavoli istituzionali che si propongono di pianificare in modo condiviso, con tutti gli attori coinvolti, lo sviluppo del nostro territorio”. 

I vertici di Coldiretti Bergamo hanno ricordato l’importanza del suolo fertile per la produzione del cibo e sottolineato che un territorio meno ricco di ecosistemi e più fragile a causa di una cementificazione senza regole non solo peggiora la qualità della vita per la popolazione in termini di salubrità, ma aumenta anche gli effetti dei cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce più ad assorbire.

Sul tema è intervenuto anche Malanchini: “Avevo posto una questione di metodo fondamentale – ha detto -  dove si investono risorse pubbliche vanno considerati tutti gli interessi in gioco. Mi fa piacere che Autostrade Bergamasche mi abbia contattato per chiedermi di fissare incontri con le organizzazioni di categoria del mondo agricolo. Oggi si è tenuto l’incontro nella sede di Coldiretti Bergamo: non entro nel merito delle posizioni espresse perché sono convinto che chi rappresenta gli agricoltori abbia la giusta visione dei problemi del settore primario che riveste un ruolo insostituibile in termini di salvaguardia del paesaggio rurale”.