24 Giugno 2022
Clima, siccità e tromba d’aria devastano i raccolti, a Chiuduno distrutte 60 serre

Il temporale che nelle ultime ore ha colpito alcune aree della Bergamasca ha causato numerosi danni alle imprese agricole. Forte raffiche di vento hanno scoperchiato serre e allettato il mais in campo, in molti casi già indebolito dalla siccità. La grandine ha poi dato il colpo di grazia. E’ quanto emerge da una prima stima dei tecnici di Coldiretti Bergamo nelle aree maggiormente interessate dal maltempo: Zanica, Seriate, Chiuduno, Grumello, Calcinate, Cassinone e Mornico al Serio

Si tratta di un episodio che arriva in una stagione segnata da una drammatica siccità – evidenzia Coldiretti Bergamo – e conferma il moltiplicarsi degli eventi estremi che fanno soffrire l’agricoltura bergamasca, con un conto dei danni che diventa ogni giorno sempre più salato.

A Chiuduno la furia del maltempo ha raso al suolo le serre dell’azienda agricola Tenuta I Laghetti di Belussi Roberto.

“Nel giro di 5 minuti – spiega il titolare - i vortici di vento mi hanno completamente distrutto  60 serre dove coltivo valeriana e spinacino biologici. Non solo le strutture sono state devastate ma ho perso anche tutto il raccolto. Sono rimaste integre solo 4 serre. Mi è successa la stessa cosa lo scorso anno e nonostante i gravi danni avevo deciso di ripartire, ora non so cosa farò”.

Questi episodi sono l’ennesima conseguenza dei cambiamenti climatici in atto anche in Italia – sottolinea Coldiretti Bergamo – dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione del clima che sta mettendo a dura prova l’agricoltura.

“E’ comprensibile l’amarezza degli agricoltori danneggiati - afferma il direttore di Coldiretti Bergamo Carlo Loffreda -, in pochi minuti è andato perso il lavoro di tutta la stagione. Con la siccità e questi eventi estremi da un lato, l’aumento dei costi di produzione e le difficoltà del mercato dall’altro, la situazione per il comparto è veramente difficile”.

Intanto gli effetti della siccità continuano a pesare. Le rese dell’orzo sono calate del 30% circa e anche il raccolto del fieno ha subito un tracollo. I mais in campo stanno soffrendo e non si stanno sviluppando come dovrebbero mentre i costi dell’energia per far funzionare i pozzi che pescano l’acqua per irrigare stanno mettendo alle strette le aziende.

In montagna c’è preoccupazione per gli alpeggi, sia per la scarsità del foraggio sia perché se non pioverà nei prossimi giorni c’è il rischio che gli animali non si possano aver acqua da bere.

“Gli agricoltori stanno affrontando una situazione davvero eccezionale, che non si era mai vista prima - conclude Loffreda -; accogliamo positivamente la decisione dei gestori idroelettrici di rilasciare altra acqua a favore dell’irrigazione e ringraziamo Regione Lombardia per il supporto che ci sta dando”.

 

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