5 Aprile 2012
Bergamo, l’asfalto avanza e distrugge irrimediabilmente il territorio

Un’altra area del territorio della provincia di Bergamo sta per essere coperta in modo irreversibile da una colata d’asfalto. Lo denuncia la Coldiretti provinciale in riferimento alla prossima realizzazione dell’autostrada che collegherà Bergamo con Treviglio, l’ennesimo sfregio all’agricoltura provinciale e all’ambiente.
Per la realizzazione di quest’operaafferma Alberto Brivio, presidente della Coldiretti di Bergamoabbiamo stimato che verranno sacrificati più di  un milione di metri quadrati di terreno. E’ come se sparissero in un colpo solo 10 aziende agricole economicamente efficienti. E’ un vero e proprio scandalo che l’agricoltura debba pagare ancora un prezzo così alto e senza che neppure abbia avuto l’opportunità di potersi esprimere in merito al progetto”.
L’allarme della Coldiretti bergamasca riguarda anche lo scempio che verrà fatto del sistema irriguo della zona interessata e poiché l’autostrada verrà realizzata in trincea anche delle falde più superficiali.
Ci chiediamo perché  venga  distrutta con tanta facilità una zona agricola così ampiaprosegue Brivioquando magari si potevano trovare soluzioni alternative e meno devastanti, come ad esempio potenziare e riqualificare strade già esistenti. Ci fa piacere vedere come molte amministrazioni comunali e molti cittadini abbiano la nostra stessa visione e abbiano compreso l’urgenza di adottare una politica del territorio più assennata e rispettosa anche per le generazioni future; se andremo avanti di questo passo i figli dei nostri figli non avranno più neppure la possibilità di vedere un campo o un albero”.
La Coldiretti  provinciale evidenzia che la Provincia di Bergamo non ha ancora individuato le aree agricole strategiche da salvaguardare, mentre con grande sollecitudine ha identificato le aree agricole da spazzare via per costruire le infrastrutture e gli insediamenti urbani e produttivi. Di questo passo le aree agricole strategiche non si potranno che individuare tra le aree più marginali, perché saranno rimaste solo quelle.
Non ci si  può ricordare in modo bucolico del mondo agricolo solo quando si mangia una  fetta di buon salame  – sottolinea Brivio -; ci deve essere la consapevolezza che dietro quella fetta di salame c’è un tessuto di imprese agricole che hanno come primo strumento di lavoro proprio il territorio. Per qualcuno questa autostrada è un esempio di modernità, secondo altri nasconde interessi speculativi. Noi ci limitiamo a dire che la reale utilità di quest’opera   va verificata con grande attenzione, tenendo conto che il territorio è un bene prezioso e non rinnovabile, non solo per l’agricoltura ma per la tutta la comunità”.
La Coldiretti bergamasca rileva che negli ultimi anni la superficie agricola ha subito un'erosione preoccupante a causa di un incremento esponenziale di costruzioni o ampliamenti di opere di urbanizzazione e di infrastrutture, a partire dalle più devastanti come la Brebemi e la Tav.
Purtroppoconclude Briviola programmazione territoriale che è stata fatta finora ha considerano sempre secondarie le ragioni del mondo agricolo. In altri termini, le diverse aree possono mantenere la loro destinazione agricola solo se i pianificatori non ravvisano altre necessità, prevalenti per definizione. A causa di questa impostazione la campagna più fertile sta scomparendo per lasciare il posto a un reticolo di strade e ad assembramenti di case e capannoni. La situazione della provincia di Bergamo è tutt’altro che rosea: ha circa il 14 per cento di aree costruite e negli ultimi 8 anni ha perso 4.452 ettari agricoli”.
Secondo la Coldiretti bergamasca le infrastrutture sono vitali, ma bisogna mettere ordine, con regole che tutelino le aree agricole. Senza la terra non finisce solo l’agricoltura, ma anche l’ambiente, lo sviluppo economico, i servizi e la produzione di quel cibo che viene tanto apprezzato per la sua genuinità quando ci si siede tavola.  Un duro colpo per la qualità della vita di tutti i cittadini.

Le Fattorie Didattiche in provincia di Bergamo

LE FATTORIE DIDATTICHE BERGAMASCHE

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