11 Giugno 2018
Bene il via libera della Regione per l’abbattimento dei cinghiali

“Finalmente è arrivato un provvedimento che autorizza l’abbattimento dei cinghiali, un flagello che ha raggiunto livelli non più accettabili e che oltre a portare gravi danni economici all’agricoltura bergamasca, ha messo più volte a rischio l’incolumità dei cittadini. Abbiamo più volte denunciato che la situazione era fuori controllo e che così non si poteva più andare avanti”. E’ quanto afferma Coldiretti Bergamo nell’esprimere apprezzamento per la delibera approvata dalla Regione Lombardia per il contenimento dei cinghiali, soprattutto a tutela della sicurezza e della salvaguardia delle colture agricole. “Questo provvedimento era molto attesosottolinea Coldiretti Bergamo -, è la prima volta che viene finalmente data la possibilità agli agricoltori, provvisti di regolare licenza, di abbattere tutto l'anno i cinghiali, con l’ampliamento dell'attività di contenimento finora riservata solo alla polizia provinciale e ai cacciatori”.
In Lombardia, nel quinquennio 2013/2017, il cinghiale ha arrecato danni alle colture agricole per 1.669.989 euro di indennizzi erogati da Regione Lombardia, corrispondenti a 2.807 eventi di danno denunciati e ha provocato 384 sinistri stradali denunciati, con erogazione di risarcimenti 606.664 euro complessivi.
Da una stima di Coldiretti Bergamo si evince che a livello provinciale, negli ultimi 13 anni, il totale dei danni (fra agricoltura e incidenti stradali) ha superato il milione e mezzo di euro.
Nel provvedimento della Regione Lombardia – spiega Coldiretti Bergamo - si riconosce nella sostanza la possibilità da parte dei proprietari e conduttori di terreni agricoli di esercitare una facoltà di legittima difesa in presenza di minime condizioni che semplificano il precedente approccio burocratico”.
Coldiretti Bergamo evidenzia che tra i requisiti necessari figurano: l’accertamento di danni alle colture nei 6 mesi antecedenti la data di presentazione della domanda di autorizzazione che ha la durata di 12 mesi; la titolarità di licenza di porto di fucile e la abilitazione alla caccia di selezione nel caso di ricorso a particolari modalità. “E’ importante sottolineare  – conclude Coldiretti Bergamoche l’esercizio dell’abbattimento deve avvenire in condizione di sicurezza attraverso la comunicazione preventiva agli organi di polizia competenti per il territorio oltre che di compatibilità ambientale risultando vietato l’intervento nelle aree protette ma è anche previsto un sistema di tracciabilità per garantire il monitoraggio e il controllo sanitario”.

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