Dopo il maltempo dell’altro giorno, gli uffici della Coldiretti provinciale si sono attivati per fare la conta dei danni. Secondo un primo bilancio la grandine, il forte vento e la pioggia battente hanno colpito a macchia di leopardo alcune aree della campagna bergamasca.
Per quanto riguarda le produzioni, a farne le spese maggiori sono state le verdure in pieno campo “triturate” dalla grandine, soprattutto nella fascia che va da Zanica a Seriate, dove patate, verza, cavolfiori e zucche persentano un danno di circa il 50%.
In alcuni comuni della Bassa, il mais è stato piegato dalla furia del vento, in modo particolare dove era appena stato irrigato e le piante erano più delicate. A Zanica, Verdello, Bonate Sotto, Medolago, Stezzano, Bergamo, Seriate e Spirano questo cereale, fondamentale per l’alimentazione dei bovini, è stato investito dalla tempesta e presenta perdite per circa il 50%.
Problemi ci sono stati anche per l’uva ad Albano S. Alessandro dove la grandinata ha procurato ai grappoli un danno di circa il 20%.
In diverse aree della provincia si sono verificati allagamenti a causa delle piogge intense e alcuni problemi alle strutture, con serre danneggiate e tetti divelti.
Questa ennesima ondata di maltempo conferma il 2013 come un anno caratterizzato dal ripetersi di anomalie climatiche, con sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi e intense, dopo una primavera particolarmente piovosa.
“Ormai gli eventi estremi, concentrati in zone ristrette e per periodi di tempo limitato, – sottolinea Coldiretti Bergamo - stanno diventando sempre più frequenti e sono segnali di un cambiamento climatico che mette sempre più a dura prova il lavoro degli agricoltori, determinando perdite e maggiori costi. Poiché queste situazioni si ripetono sempre più spesso e non possono più essere considerate eccezionali, sono necessari nuovi strumenti assicurativi per salvaguardare i redditi degli agricoltori”.
31 Luglio 2013
Agricoltura bergamasca, il primo bilancio del maltempo