Dopo quasi tre anni di iter parlamentare è finalmente stato approvato definitivamente dal Senato il collegato agricolo già approvato alla Camera. Lo sottolinea con soddisfazione Coldiretti Bergamo evidenziando quanto questa misura sia importante per sostenere la competitività delle imprese agricole all’interno della filiera, con la previsione per la prima volta di un innovativo ruolo di rappresentanza delle organizzazioni agricole nei confronti delle industrie che non rispettano le leggi o i contratti.
“E’ stato raggiunto un obiettivo di grande rilievo per il settore agricolo – sostiene Coldiretti Bergamo – che da tempo è alle prese con una situazione difficile di mercato con i prezzi riconosciuti a coltivatori ed allevatori scesi al di sotto dei costi di produzione, anche per le scelte irresponsabili di una certa parte di industria”.
Coldiretti Bergamo evidenzia che il provvedimento interviene su semplificazione, innovazione e ricambio generazionale, aspetti che rappresentano una vera e propria sfida per le imprese agricole, ma prevede anche interventi settoriali di particolare rilievo anche per l’agricoltura provinciale, dalla semplificazione dei controlli al taglio della burocrazia per il biologico, dal riordino degli strumenti di gestione del rischio in agricoltura al miglioramento della spesa dei fondi europei. Il collegato agricolo contiene anche una importante novità per i manutentori del verde che devono essere iscritti ad uno specifico registro e che vedono così riconosciuta la loro professionalità.“Sulla base del nuovo cammino che è stato tracciato – sottolinea Coldiretti Bergamo – si potrà costruire il futuro modello agricolo italiano che avrà ora gli strumenti per poter ruotare attorno ai concetti di qualità, innovazione e sostenibilità. Ringraziamo per l’obiettivo raggiunto il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina che nel corso della nostra recente assemblea provinciale aveva sottolineato il lavoro che stava svolgendo per il raggiungimento di questo traguardo, un impegno che ha visto in prima linea anche Coldiretti”.