Con queste finalità Coldiretti Bergamo e l’Associazione Provinciale Allevatori hanno organizzato una degustazione di pane e salame sul Sentierone, nel cuore di Bergamo, offrendo ai cittadini un insaccato autenticamente bergamasco. Anche il pane messo a disposizione dall’Aspan è stato prodotto con farina di grano coltivato in provincia.
spiega il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio – per spiegare ai cittadini l’importanza delle produzioni agricole locali e il valore che si può generare attorno ad esse. Ci siamo concentrati sul salame perché ci sono tutte le condizioni affinché tra la produzione di questo insaccato tipico della nostra tradizione e i nostri allevamenti di suini si possa dare vita e una sinergia proficua, nell’interesse anche dei consumatori”.
grassi nati ed allevati sul nostro territorio pari a circa 300.000 capi. A questa realtà specializzata vanno aggiunti centinaia di piccoli allevamenti che praticano la macellazione a livello familiare portando avanti una tradizione che ha origini lontane.
Poter contare su questi numeri di suini allevati – rileva Brivio - vuol dire avere la possibilità di produrre circa 30 milioni di salami che si possono definire Bergamaschi a pieno diritto poiché è l’origine delle materie prime a creare l’effettivo legame con il territorio”.
tutt’altro che chiare e le informazioni che riportano corrono il rischio di confondere e disorientare i consumatori.
Siamo scesi in piazza per far assaggiare la qualità dei nostri prodotti – precisa Brivio - ma anche per raccontare ai cittadini che gran parte dei suini che alleviamo nelle nostre stalle fanno parte dei circuiti Dop prosciutto di Parma e San Daniele, vengono allevati secondo un rigido disciplinare di produzione e sono soggetti a controlli da parte di organismi certificati che operano per conto del Ministero e a controlli sanitari molto rigorosi e capillari. Inoltre sono alimentati con materie prime di origine vegetale, in gran parte provenienti dalla coltivazione dei nostri terreni”.
permettono di coprire le spese di produzione.
La contrarietà che abbiamo espresso nelle scorse settimane in merito a un’ipotesi di progetto di Salame bergamasco Igp – chiarisce Brivio – è stata dettata dalla necessità, non solo di preservare il nostro sistema di allevamento di suini da eventuali concorrenze sleali, ma anche di rilanciarlo perché ci sono tutti i presupposti per poterlo fare. Se è vero che le norme relative al marchio Igp permettono di utilizzare materia prima proveniente da tutto il mondo, è vero anche che permettono di legarla a un territorio ben preciso, come è stato fatto per altri salumi Igp molto famosi nel nostro Paese. Fare o meno questa scelta, è solo una questione di volontà”.
13 Dicembre 2014
Vero salame Bergamasco? Si, si può