Bisogna rivedere il rapporto tra agricoltura e aree protette, secondo una logica di coinvolgimento e collaborazione. L’agricoltura non può solo “subire” le regole dei parchi, ma deve essere maggiormente coinvolta nella programmazione e nell’attuazione delle attività previste per la loro gestione. E’, in sintesi, il messaggio lanciato dal presidente della Coldiretti bergamasca Giancarlo Colombi nel corso dei lavori degli stati generali per il rilancio delle aree protette lombarde che si sono tenuti questa mattina presso la Fiera Nuova di Bergamo, con la partecipazione dell’assessore regionale ai Sistemi verdi e paesaggi Alessandro Colucci.
“E’ necessario – ha detto Colombi - un riordino del sistema di gestione dei parchi affinché il ruolo dell’agricoltura venga , non solo tenuto nella giusta considerazione, ma anche valorizzato. Solo così gli imprenditori agricoli che operano in queste aree avranno la possibilità di continuare la propria attività e contribuire in modo sostenibile al loro sviluppo socio economico”.
Secondo la Coldiretti è importante riconoscere oltre che i doveri anche i diritti di chi vive e opera sul territorio. Anzi bisogna arrivare a sostenere il ruolo svolto dalle imprese agricole per la gestione ed il miglioramento dell’ambiente, un’azione che viene svolta nell’interesse di tutta la collettività e che è fondamentale anche per limitare lo spreco e l’uso improprio del territorio agricolo.
22 Ottobre 2010
Agricoltura e parchi: nuove regole per una convivenza proficua